Tirocinio sì o Tirocinio no?
Lo strumento del Tirocinio post pandemia
Al giorno d’oggi, si può continuare a parlare di Tirocinio?
Può ritenersi ancora uno strumento efficace per l’inserimento dei giovani in azienda?
Rispondere a queste domande risulta sempre più complesso, in particolare, in seguito alle vicissitudini affrontate in ambito lavorativo (e non solo) nel 2020. Le priorità lavorative, lo spirito motivazionale e proattivo, specialmente nei più giovani, è completamente cambiato.
Il mondo del lavoro, continua infatti ad evolversi e a mutare in una società sempre più liquida e dinamica, dove le scelte, la scala valoriale, l’abnegazione verso quel senso del dovere e di responsabilità trasmesso dalle vecchie generazioni, sembra sciogliersi di fronte alle nuove sfide e alle nuove dinamiche imposte dalla vita di oggi.
Non vuole essere una condanna o una sentenza in merito alle nuove generazioni, delle quale anzi apprezziamo la curiosità e l’apertura mentale, quanto invece una presa di coscienza della mancanza, per molti, di una pazienza alla crescita: ogni aspetto della vita umana, soprattutto in ambito lavorativo, ha un proprio tempo di sviluppo e formazione, nonché di assimilazione.
Perché è un istituto sempre valido
Lo strumento del tirocinio, infatti, permette il passaggio tra la vita teorica dello studente e quella pratica del mondo del lavoro, dove i ragazzi sperimentano e accrescono il loro bagaglio formativo. Un percorso mirato e di affiancamento che permette di apprendere, attraverso un metodo diretto ed operativo, anche ad affrontare e risolvere i problemi e le peculiarità lavorative.
In questo passaggio è però richiesta una cosiddetta sana pazienza, affinché, con umiltà e consapevolezza, il giovane possa transitare in modo graduale e coerente dalla vita scolastica a quella lavorativa. Un approccio, che si rivela essere la chiave efficace per affrontare le nuove sfide che attendono il mondo dei più giovani.
Il tirocinio è, prima di tutto, un metodo per far conoscere le proprie competenze e abilità, ma anche uno strumento da sfruttare per cogliere opportunità e occasioni, di certo in contrasto con la filosofia d’oggi del “tutto e subito”, che sembra fagocitare e rompere ogni equilibrio di crescita.
Una valutazione a doppio senso
Questa tipologia di inserimento al mondo del lavoro si rivela essere: da una parte, un valido aiuto per le aziende nel conoscere nuovi talenti attraverso un adeguato percorso formativo; dall’altro, un modo per farsi conoscere ed essere introdotti gradualmente in una realtà lavorativa ed imprenditoriale sconosciuta sino a quel momento.
A questo punto, la serietà entra a far parte degli elementi indispensabili che costituiscono lo strumento del tirocinio, dove per serietà si intende un rapporto corretto e trasparente tra le parti, basato sui principi di lealtà, trasparenza, impegno, dedizione, costanza e motivazione.
Si rivela essenziale comprendere le dinamiche aziendali, per essere in grado di attribuire e dedicare a ogni fattore coinvolto il giusto tempo, al fine di costruire una relazione duratura e di fiducia tra l’impresa e la nuova risorsa.
Conclusioni
Reciprocità, dunque, è la parola alla base del gruppo La Risorsa Umana, attraverso la quale trova la vocazione quotidiana di formare e inserire in azienda persone motivate e appassionate al mondo dell’HR.
A nostro avviso, il tirocinio rappresenta, da sempre, uno strumento finalizzato all’introduzione, alla stabilizzazione e fidelizzazione della risorsa all’interno dell’impresa.
Per questo motivo, offriamo un percorso stimolante e performante, grazie alla proposta di due settimane di formazione a costo zero all’interno dell’headquarters di Carpi, prima dell’inserimento effettivo in azienda.
Un investimento votato a formare nuovi talenti, dove lo scopo ultimo è quello di prendersi carico e cura della persona, intesa come risorsa vincente per se stessa e per l’azienda.
Autore: Division Manager La Risorsa Umana | HR Corporate